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GEORGE ORWELL

 

Nato con il nome di Eric Blair a Motihari (Bengala) nel 1903, studiò con una borsa di studio ad Eton, circondato dallo snobismo dei compagni. Decise di non proseguire gli studi e nel 1921 si recò a Burma, dove per cinque anni si mise al servizio della polizia imperiale indiana. Questa presa di contatto diretto con l'imperialismo lo riempì di indignazione e lasciò la Birmania per Parigi prima e Londra poi (1927).

Nelle due metropoli si adattò a qualsiasi genere di lavoro per potersi mantenere: insegnò come maestro elementare, lavorò nei ristoranti e fece i più umili mestieri nei quartieri più poveri di Parigi e Londra.

Il frutto di queste esperienze emerse in Down and out in Paris and London (1933), che segna l'inizio della sua carriera di scrittore. In Keep the Aspidistra flying (1936) ed in The road to Wigan Pier (1937) studiò la vita di Londra e concentrò la propria attenzione sugli effetti della depressione nelle città industriali.

Già da alcuni anni si era orientato verso il socialismo ed il suo idealismo politico lo portò verso il socialismo che lo condusse in Spagna (1936) a combattere nelle file lealiste contro Franco. Di ritorno in Inghilterra scrisse Homage to Catalonia (1938), in cui attaccò i comunisti spagnoli, accusandoli di avere tradito i lealisti e gli anarchici, trasformando la guerra civile in sterminio dei loro nemici politici.

Da buon letterato, Orwell a volte si lasciava sfuggire gli aspetti storici degli avvenimenti politici e sentiva in modo drammatico il contrasto tra i diritti umani dell'individuo e la necessità di disciplina.
Questa attitudine critica viene mantenuta in Animal Farm (Fattoria degli animali) (1945), in cui lo scrittore si pone su un piano antitetico alla Russia stalinista, nella quale vede una nuova forma di totalitarismo. 

In una fiaba satirica Orwell cercò di proporre un socialismo dal volto umano di amministrazione del potere in cui le masse fossero elemento attivo fondamentale, una forma di governo in cui comunismo e libertà non fossero su piani antitetici. 
In 1984, il suo ultimo romanzo pubblicato nel 1949 ed ispirato a Brave new world di Huxley, Orwell proiettò la sua utopia a rovescio in un prossimo futuro e descrisse i pericoli provenienti dal lavaggio del cervello e da un troppo rigido controllo sociale e politico. In questo testo l'umorismo di Animal farm è completamente sparito, lasciando il posto alla cupa amarezza con la quale Orwell, ritrae la morte spirituale dell'uomo.

 

1984

Un anno prima della sua morte nel 1950, George Orwell pubblicò  un libro intitolato 1984. Da allora, il romanzo si è trasformato in una bibbia per le persone di tutto il mondo. L'entusiasmo non è solo dovuto al fatto che il romanzo è scritto molto chiaro ed è molto mirato, ma anche perché fa un'audace dichiarazione sull'umanità.

   Il personaggio principale di 1984 è Winston Smith, un uomo che dubita della giustezza del governo totalitario (Grande Fratello) che governa l'Oceania, una dei tre super-stati nel mondo di 1984. Il Governo ha sviluppato una sua lingua, è in guerra costantemente con gli altri due super-stati, e spia i suoi cittadini in ogni momento. Mentre la storia progredisce, ci rendiamo conto che la situazione non è poi così fittizia come credevamo.

   Oceania, Estasia ed Eurasia sono i tre super-stati da combattimento. Tutti hanno un governo identico; un persona che è in guerra perpetua per guadagnare il completo dominio sui suoi cittadini. Il processo usato per guadagnare tale dominio è unico ed è usato dai passati, dai presenti e dai futuri dittatori, come Stalin, Mussolini e Hitler. Il Grande Fratello manipola il pensiero dei propri cittadini nel modo che gli conviene. Tuttavia invece del solo utilizzo delle tecniche di propaganda, questo usa anche la neolingua e i teleschermi. La neolingua è la lingua ufficiale di Oceania che ha lo scopo di abolire tutto il pensiero non ortodosso. I teleschermi controllano ogni cittadino a cui è concesso essere istruito, in ogni momento, spiando per qualche azione, parola o possibili pensieri che potrebbero essere non ortodossi.

   Orwell porta il terrore nella storia quando ci mostra cosa c'è veramente dietro il Grande Fratello; un governo non molto diverso dalla società attuale. La sola tecnica manipolativa usata dal Grande Fratello è l'unica che è virtualmente irriconoscibile: la minipolazione mentale delle masse.

   Questo libro ci ricorda cosa è andato male e cosa può ancora andare male quando un governo diventa troppo potente.

 

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI

La fattoria degli animali è una parodia della riuscita iniziale, del graduale tradimento e del definitivo fallimento  della rivoluzione sovietica.

Nella favola di Orwell gli animali di una fattoria vivono in una miserabile e amara esistenza di sfruttamento, maltrattamento e umiliazione sotto il dominio di un padrone  avido e crudele.

Finalmente un giorno, gli animali, sotto la guida dei maiali, si ribellano e combattono affinché la fattoria  si trasformi in una società giusta senza sfruttati né sfruttatori. In un’epica lotta cacciano il padrone (il sig. Jones ) e per un certo periodo riescono a condurre da sè la fattoria, rispettando gli antichi ideali. Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati sfruttatori, formata dai maiali, (gli stessi che avevano incitato il “popolo” a ribellarsi dall’oppressore) che con la loro astuzia, il loro egoismo e la loro cupidigia  si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più ingenui  e semplici.

Tra questi i più potenti sono Napoleon e Palla di Neve, i quali aspirano a concentrare tutto il potere nelle loro mani.

Napoleon si circonda di un gruppo di cani che come sue milizie, scacciano Palla di Neve, e uccidono chi non è d’accordo  con lui.

Il dittatore con furbizia  fa poi ricadere tutte le colpe sull’esiliato Palla di Neve e si attribuisce invece tutti i meriti (come ad es. il progetto della costruzione  del mulino, che poi fallisce miseramente, e anche in questo caso il crollo dell’edificio viene fatto passare come un atto terrorista di Palla di Neve).

Inoltre tradisce anche i suoi sostenitori come Gondrano, il cavallo, che conduce al macello quando non e’ più utile ai suoi progetti.

Gli ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al tempo della rivoluzione sono traditi da un unico comandamento che si sostituisce agli altri sette: “TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI, MA ALCUNI SONO PIU’ UGUALI DEGLI ALTRI”.

La frase che conclude il racconto (…le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.) è un modo ironico di Orwell per sottolineare l’utopia del comunismo, in  quanto nessun uomo riuscirà mai a debellare il desiderio di potere.


Musica midi su tema di Bela Bartok

 

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