Vladimir Nabokov nacque a Pietroburgo nel
1899 da una famiglia di vecchia nobiltà russa che, dopo la rivoluzione del
1917, emigrò in Occidente. Completati gli studi a Cambridge, visse in
Inghilterra Francia e Germania. Con i primi scritti in russo acquisì una vasta
notorietà nell'ambiente dei russi emigrati. Nel 1940 si trasferì negli Stati
Uniti, fece il ricercatore entomologo e nel 1945 prese la cittadinanza
americana. Da allora scrisse in inglese. Per 11 anni insegnò letteratura russa
alla Cornell University di Ithaca. Negli ultimi anni visse a Montreux (in
Svizzera), alternando l'attività letteraria a quella di entomologo.
Morì a Montreux nel 1977.
Nabokov iniziò come scrittore di versi, in
russo, di tipo simbolista. Nel 1926 uscì il suo primo romanzo, Masenka (Masenka,
1926). Seguirono: Re donna fante (1928) parodia del romanzo tradizionale, La
difesa di Luzin (1929) storia di scacchi, L'occhio (1930) vicenda pirandelliana
di un russo emigrato a Berlin, Camera oscura (1932) sulla falsariga di un
poliziesco, Gloria (1933) a carattere enigmatico, Invito a una decapitazione
(1935) racconto kafkiano.
Sono opere che mostrano il carattere
"ibrido" di Nabokov, che fonde temi e modi della tradizione russa - lo
sdoppiamento esistenziale dostoevskiano, il grottesco gogoliano -, con la
consapevolezza dei mutamenti che stanno rivoluzionando l'idea stessa di romanzo
nel periodo tra le due guerre europee.
Il passaggio alla lingua inglese
approfondisce la ricerca anche formale di Nabokov, gli Stati Uniti lo mettono in
contatto con una realtà sociale diversa e più vasta. Tema di fondo della
narrativa di Nabokov diventa la frammentazione dell'identità individuale nella
società contemporanea. Scrive: La vita vera di Sebastian Knight (The real life
of Sebastian Knight, 1941), Bend Sinister (1949). Nel 1955 pubblica, presso la
casa editrice Olympia Press di Paris, Lolita. Con quest'opera Nabokov
conosce una notoeirtà immediata. Il romanzo fece scandalo per il tema sessuale
che affrontava, ma fu apprezzato anche dalla critica per le caratteristiche di
romanzo intriso di sperimentalismo "europeo", capace di offrire una
immagine dei miti e delle ossessioni (sessuali) degli Stati Uniti. Il romanzo
ebbe una notevole influenza sugli scrittori nordamericani della nuova
generazione (così John Barth).
Dopo "Lolita" Nabokov scrisse Pnin
(1957) ironica esplorazione del mondo dei colleges statunitensi, e Fuoco pallido
(Pale fire, 1962): anche questo ambientato nel mondo dei colleges, sotto una
realtà apparentemente decorosa e efficente mostra quanto di ambiguo e violento
si nasconde. Romanzo complesso, che si avvale di una duplice invenzione - un
poema alla Pope e il suo dotto, tortuoso, commentario -, scomponendosi in un
infinito gioco di specchi: per dire della non-identità dell'arte e del suo
artefice.
"Ada" (Ada or ardor: a family
chronicle, 1969) riprende in maniera ironica molti dei temi preferiti da Nabokov:
la duplicità ambigua del reale, la passione del gioco, il puzzle, l'ossessione
del sesso (qui l'estremo narcisistico dell'incesto).
Tra le opere successive: la raccolta di
racconti La dozzina di Nabokov (Nabokov's dozen, 1958), Quartetto di Nabokov (Nabokov's
quartet, 1967). I romanzi: Cose trasparenti (Transparent things, 1973), Guarda
gli arlecchini (Look at the arlequins, 1974).
"Parla, ricordo" (Speak, memory, 1967) è un elogio della funzione
preservatrice della memoria, la sua ricerca del passato russo cancellato dalla
storia.
Nabokov è stato un eccellente critico di
letteratura russa: splendido viene ritenuto il suo studio su "Nikolaj
Gogol'"(1944). Importante la traduzione, commentata, dell' "Evgenij
Onegin" di Puskin, in inglese. Altri saggi su scrittori europei
dell'Ottocento e del Novecento sono stati raccolti nelle postume "Lezioni
di letteratura" (1980). Una raccolta di interviste e articoli, anche di
argomento entomologico, è in "Opinioni forti" (Strong opinions, 1973;
pubblicate nel 1994 in italiano da Adelphi con il titolo "Intransigenze").
LOLITA
"Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei
lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un
percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li.
Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel
suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly
a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie
braccia era sempre Lolita.
... Penso agli uri e agli angeli, al segreto
dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è
la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, mia Lolita."