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Nato a New Albany (Mississipi) nel 1897 (morto a Oxford, Mississipi nel 1962), di famiglia aristocratica decaduta in seguito alla guerra di secessione, crebbe nell'atmosfera leggendaria del vecchio sud feudale e agrario che il nord borghese e mercantile aveva distrutto. Interrotti gli studi, nel 1918 si arruolò volontario nell'aeronautica canadese senza tuttavia poter raggiungere il fronte europeo.
La
disintegrazione è il motivo dominante di "L'urlo e il furore", storia
della famiglia Compson che vivono nella loro dilapi data proprietà, narrata
polifonicamente dalle voci dell'idiota Benjy di 33 anni, dall'amletico Quentin,
dal rapace Jason, osses sionati ognuno a suo modo dalla figura della perduta
sorella Cad dy, perno assente su cui ruota la vicenda. Al disfacimento della
famiglia Compson si contrappone la forza morale dei domestici ne gri, in
particolare della vecchia Dilsey, il cui figlio Luster accudisce Benjy Compson.
La storia della famiglia è quella di un padre alcolizzato, la madre orgogliosa
e ipocondriaca, lo zio Maury debole di mente, la sorella Caddy appassionata e
ribelle, Jason gretto e disonesto, Quentin l'intellettuale sensibile che si
uccide ossessionato dall'amore incestuoso per Caddy; Caddy se ne va lasciando
alla famiglia una figlia illeggittima, Quentin che, crescendo, rivela lo stesso
temperamento della madre e fuggirà a sua volta dopo aver derubato lo zio Jason.
Toccherà a Dilsey, nella parte finale del romanzo, il ruolo catartico del coro.
La tecnica del "flusso di coscienza" di derivazione joyceiana, da
Faulkner usato in funzione drammatica, e lo stravolgimento dell'asse temporale
della narrazione fanno di "L'urlo e il furore" un prodigioso esemplare
di romanzo in cui la forma diventa significato.
Dopo
questa serie di opere, Faulkner ha scritto cose di minor forza. Palme selvagge
(The wild palms, 1939); Scendi Mosè (Go down, Moses, 1942) che raccoglie tra
gli altri il racconto "L'orso" (The bear) simbolo della natura
selvaggia ormai sfigurata; Non si fruga nella polvere (Intruder in the dust,
1948), Requiem per una monaca (Requiem for a nun, 1951); l'allegorico Una favola
(A fable, 1954). Faulkner oscilla tra un didattico ideologismo e un manierismo
verboso, tra la comunicazione oratoria e l'oscura fabulazione.
